Chi è il nuovo segretario di Stato di Trump
marzo 15, 2018 1 commento
Chi e cosa c’è dietro questo cambio di funzionari diplomatici e d’intelligence? Un cambio di strategia o un rafforzamento della linea belluina degli Stati Uniti?
Mision Verdad, 13 marzo 2018Da quando Donald Trump assunse la guida del governo degli Stati Uniti nei primi mesi del 2017, un’ondata di funzionari è stata licenziata, come il presidente-magnate ha fatto molte volte nel suo spettacolo The Apprentice, ma tramite Twitter, o fu dimessa su pressione politica. Si contano almeno 25 funzionari di alto rango, tra cui Steve Bannon, Michael Flynn e ora, la notizia del giorno dalla Casa Bianca, il maggiore azionista individuale di ExxonMobil ed ex-segretario di Stato Rex Tillerson.
Donald J. Trump @realDonaldTrump
Mike Pompeo, Direttore della CIA, sarà il nuovo segretario di State. Farà un fantastico lavoro! Grazie a Rex Tillerson per il suo servizio! Gina Haspel sarà il nuovo direttore della CIA, e la prima donna ad esserlo. Congratulazioni a tutti!
13:44 – 13 mar. 2018
Il repubblicano Mike Pompeo, che subentra al principale incaricato diplomatico degli Stati Uniti, e sarà presto confermato dal Senato, operava nell’amministrazione Trump dirigendo la Central Intelligence Agency (CIA). A sua volta, Gina Haspel fa carriera: ora assume la guida della CIA, dopo aver ricoperto l’incarico di vicedirettrice, la seconda posizione dell’istituzione. Ciò va confermato prima dal Congresso (si richiede l’approvazione legislativa dopo la nomina presidenziale), tuttavia Trump presume che sarà approvata e Haspel diventerà la prima donna ad assumere tale posizione nella storia degli USA. Tale mossa può essere letta da varie angolazioni, dato che Pompeo e Haspel sono figure in ascesa che collaborano col presidente e ne influenzano le decisioni e siedono nell’Ufficio Ovale della Casa Bianca.
L’ombra della CIA
Da quando i fratelli Dulles fondarono la più importante agenzia d’intelligence negli Stati Uniti oltre 60 anni fa, lasciarono il segno non solo nel Paese ma nel mondo. Il quartier generale di Langley (Stato della Virginia) è, come sintetizzato dall’analista Larry Chin, quello dello Stato profondo e del governo invisibile. La CIA è un covo in cui si decidono le principali questioni di potere negli Stati Uniti. I direttori della CIA furono affaristi importanti, membri dell’establishment politico e/o strateghi geopolitici che assunsero la filosofia suprematista secondo cui l’Americano deve eccezionalmente civilizzare (“democratizzare”) il resto del mondo. Ecco perché Mike Pompeo rientra nel profilo: imprenditore e rappresentante dell’ala radicale e conservatrice del Partito repubblicano, fece carriera nella comunità dei servizi segreti senza sfuggire a polemiche e al mondo delle armi e del petrolio. Le sue connessioni col complesso militare-industriale l’hanno portato a tale importante posizione. Con la sua nomina a nuovo segretario di Stato, Pompeo copre anche il profilo aziendale di Tillerson, con l’essenziale provenienza diretta dagli uffici in cui si elaborano strategie e tattiche delle operazioni segrete internazionali, come dal confermato record della CIA. Infatti, Tillerson e Pompeo sono strettamente collegati (attraverso finanziamenti e lobby) ad ExxonMobil. L’ascesa della CIA raggiunge il polso internazionale diplomatico dell’amministrazione Trump. D’altra parte, Gina Haspel ha un curriculum meno interessante ma molto più sorprendente come spia e capo dei centri di detenzione e tortura. L’attuale direttrice della CIA era responsabile di una prigione segreta (“sito nero”) della CIA in Thailandia nel 2002, un piano segreto dell’agenzia. Si scoprì con la declassificazione dei cablo che Haspel nascose e distrusse documenti in cui la tortura veniva indicata come “annegamento simulato”, oltre ad ospitarvi terroristi di al-Qaida. Haspel è una veterana delle operazioni di spionaggio, entrò nella CIA nel 1985. Fu ambasciatrice degli Stati Uniti a Londra. Nel 2013 fu nominata capo ad interim del National Clandestine Service, un ufficio in cui sono pianificate le operazioni segrete della CIA, ma fu sostituita dopo poche settimane per gli scandali sulla tortura. Mike Pompeo la loda così: “Gina è un’ufficiale dell’intelligence esemplare, una patriota con più di 30 anni di esperienza nell’agenzia, un capo collaudato dalla misteriosa capacità di fare cose e ispirare chi le sta intorno”. E così ascendono due personaggi influenti nella CIA e nel governo degli Stati Uniti. La domanda su cosa ci sia dietro la commedia è la cosa più interessante da esporre, con questa ombra della CIA ovunque.
Perché il cambio di funzionari?
Negli ultimi mesi ci sono stati disaccordi e contraddizioni pubbliche tra Rex Tillerson e Donald Trump. Uno ha sdegnato l’altro tramite twitter o nei discorsi in qualsiasi parte del mondo. Il declino del petroliere texano si vedeva da tempo, e la sua sostituzione con Pompeo fu anche annunciata, come recensito da The American Conservative. Con Tillerson fuori dal governo, l’attuale segretario di Stato è visto come agente in supporto alle decisioni diplomatiche più aggressive dell’amministrazione Trump. Di fatto, l’opinione per relazioni conflittuali tra Stati Uniti e Repubblica islamica dell’Iran assume una dimensione maggiore con Pompeo segretario di Stato, dato che diversamente dal predecessore crede che nulla vada negoziato cogli iraniani. Sostiene l’assenza di politica estera sugli accordi nucleari con la potenza del Medio Oriente anziché il dialogo politico, e privilegia l’embargo attuale. È la linea belluina neoconservatrice. Il modo di relazionarsi con la Corea democratica è diverso con Pompeo. A una conferenza di gennaio, ammise che si doveva negoziare di fronte a guerra nucleare e scontro diretto con Kim Jong-un: questo fattore è fondamentale nella congiuntura attuale, con l’annuncio che Trump e il leader nordcoreano s’incontreranno al tavolo dei negoziati. Anche se le dichiarazioni dell’ex-direttore della CIA indicano i problemi che gli Stati Uniti hanno attualmente con Iran, Corea democratica e Siria, Pompeo è riconosciuto avere il pugno di ferro sulla comunità dei servizi segreti. La strategia delle sanzioni e del blocco finanziario contro il Venezuela è un’idea di Mike Pompeo, come ha confessato di recente. Va riconosciuto che l’influenza della CIA nelle decisioni di Donald Trump è, come nei precedenti presidenti dall’assassinato John F. Kennedy, piuttosto elevato. Tanto da concedere al suo direttore la posizione principale diplomatica dell’amministrazione. Per la Russia, Pompeo non ha saputo dimostrare che i russi hanno interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 e quindi optò a febbraio d’incontrare i funzionari del Cremlino dell’intelligence e del controterrorismo (parlando della Siria?) Approccio criticato da alcuni, lodato da altri. L’attuale guerra commerciale di Trump con la Cina non ha un chiaro rappresentante diplomatico in Pompeo, ma gli analisti statunitensi concordano sul fatto che, a differenza di Tillerson, l’ex della CIA è d’accordo con lo scontro commerciale internazionale. Mentre ciò che viene deciso nella CIA, coll’insieme di interessi aziendali e guerrafondai, avrà maggiore importanza nella politica estera di Trump, non c’è una linea che riunisca le politiche statunitensi in relazione ai suddetti Paesi. Piuttosto, sembrano esserci contraddizioni e accordi bilaterali secondo i contesti globali e locali.
Una delle poche certezze evocate da tale cambio di funzionari è che Trump conta su Pompeo come importante funzionario per riunire, per quanto possibile, gli agenti che rappresentino un cambiamento nel governo degli Stati Uniti. Il presidente magnate portò Pompeo alla CIA per riorganizzarla a suo favore, ora lo porta nella sede diplomatica dopo mesi di fiducia e consigli influenti. Da parte sua, Gina Haspel continuerà il lavoro del suo precedessore, tenendo conto che avrà il permesso del nuovo segretario di Stato e di Donald Trump. Sembra che non ci sia fine a questo periodo interessante, oltre che pericoloso. Soprattutto con la CIA in prima linea e scoperta nella politica estera degli Stati Uniti.Traduzione di Alessandro Lattanzio