L’imbarazzante difesa antimissili degli USA
marzo 27, 2018 2 commenti
Moon of Alabama, 26 marzo 2018Nel nuovo budget della difesa da 700 miliardi di dollari, il Congresso degli Stati Uniti ha stanziato altri soldi per la difesa missilistica degli Stati Uniti: “Il Pentagono avrebbe speso un altro miliardo di dollari su due sistemi di difesa missilistica della Lockheed, portando gli stanziamenti per l’Agenzia di difesa missilistica a 11,5 miliardi di dollari”. Altro denaro dei contribuenti degli Stati Uniti sarà dato anche agli appaltatori della difesa missilistica d’Israele: “Il Congresso ha aumentato drasticamente il budget per i programmi di difesa missilistica israeliana di 148 milioni dollari includendo lo sviluppo di Iron Dome e Arrow 3”. “Sono lieto ed entusiasta di annunciare che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la somma record per il programma di difesa missilistica israeliano: 705 milioni di dollari nel 2018!” Annunciava il ministro della Difesa Avigdor Liberman.
Due incidenti la scorsa notte dimotrano ancora una volta che la difesa missilistica è uno spreco di denaro. Non funziona quasi mai. La difesa missilistica strategica, che gli Stati Uniti costruiscono per abbattere i missili intercontinentali, non proteggerà dalle nuove armi che la Russia e altri sviluppano. L’esercito statunitense lo riconosce. Dopo che Putin annunciava i nuovi sistemi d’arma, l’amministrazione Trump alzò bandiera bianca, improvvisamente chiedendo nuovi colloqui sul controllo delle armi.
La scorsa notte l’esercito yemenita lanciava sette missili balistici contro l’Arabia Saudita. Tre sulla capitale Riyadh, e quattro su obiettivi militari e infrastrutturali. A Riyadh le forze saudite hanno sparato numerosi missili terra-aria Patriot affermando di aver intercettato i missili yemeniti. Il sistema Patriot Advanced Capabilities-2 (PAC-2) saudita è prodotto dalla società statunitense Raytheon che assume anche ex-militari statunitensi come “Patriot Battery Systems Technician Field Engineers” per gestire i sistemi sauditi. Le precedenti rivendicazioni saudite su intercettazioni riuscite si sono rivelate false. Le piccole testate dei missili yemeniti si separano dal corpo e sono difficili da rilevare. Gli Stati Uniti hanno fornito sistemi che mirano sul corpo vuoto del missile. Questa volta vari video da Riyadh mostrano che almeno sette intercettori furono lanciati contro i tre missili in arrivo. Almeno due intercettori fallivano in modo catastrofico. Gli altri cinque sembravano autodistruggersi in volo. Non vi è alcun segno di alcuna intercettazione. Uno degli intercettori Patriot esplose prematuramente durante il decollo. I rottami in fiamme coprirono il terreno.
Un altro intercettatore Patriot virava colpendo il terreno a qualche centinaio di metri di distanza dagli spettatori:
Inevitabilmente sono seguiti alcuni commenti irridenti :
Jeffrey Lewis @ArmsControlWonk
Quando il tuo PAC2 si radicalizza e ti accende…
Haykal Bafana @BaFana3
Persino i missili Patriot sauditi sanno chi è il vero nemico: tornano a terra bombardando l’Arabia Saudita.
agitpapa @agitpapa
Come dovrebbe funzionare un vero patriota, uccidere i tizi responsabili dell’11 settembre invece di servirli.
Gli altri missili della difesa sembravano essersi auto-distrutti presumibilmente dopo aver perso il contatto col bersaglio. Ciascuno di tali missili MIM-104C Patriot costava circa 2-3 milioni di dollari. I sauditi dicono che un uomo rimase ucciso e due feriti nell’attacco yemenita. È più probabile che fossero vittime della difesa missilistica.
In un’altra notte, l’incidente missilistico israeliano con il lancio di una ventina degli intercettatori dell’Iron Dome pagato dagli statunitensi contro presunti missili lanciati dalla striscia di Gaza: “Lo scudo antimissile israeliano Iron Dome intercettò un certo numero di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza, secondo i media israeliani, dopo che le sirene avvertivano dal territorio palestinese controllato da Hamas”.
Tale rapporto si rivelò essere falso. Diversi video mostrano i missili della difesa esplodere in un lampo in aria. Tali esplosioni furono interpretate come intercettazioni riuscite, ma di solito si tratta dell’auto-distruzione programmata che impedisce ai rottami dei missili di cadere sulla gente sotto. In effetti alcun missile sparato dall’esercito israeliano ha distrutto bersagli, in quanto non ce n’erano: “Multipli falsi allarmi esplosero nei consigli regionali di Hof Ashkelon e Sha’ar HaNegev e nella città meridionale di Sderot, domenica sera, mentre la difesa missilistica Iron Dome scambiava proiettili dalla Striscia di Gaza per una salva di missili. I consigli regionali originariamente riferirono che il sistema anti-missile Iron Dome avrebbe intercettato ogni razzo. Tuttavia, le IDF confermarono che nessuna salva era stata sparata contro Israele. Nessuna salva fu sparata sul territorio dello Stato di Israele. La situazione a Gaza è normale. Le intercettazioni del sistema Iron Dome si attivarono a causa di alcuni proiettili dalla striscia. Niente era caduto nel territorio israeliano. Controllava anche se mortai o razzi fossero stati sparati“, si legge nella dichiarazione. Prima del chiarimento dell’IDF, i consigli regionali dissero ai residenti di rimanere al riparo. Ogni missile dell’Iron Dome costa almeno 50000 dollari. L’IDF aveva appena speso 1000000 di dollari dei contribuenti statunitensi perché un sistema “ipersensibile” aveva scambiato il tiro di un fucile casuale per dei razzi su Israele.
La difesa missilistica strategica degli Stati Uniti è contro i missili a lungo raggio. I sistemi Patriot in Arabia Saudita dovrebbero difendere dai missili balistici a medio raggio. I sistemi israeliani Iron Dome dovrebbero difendere dagli attacchi missilistici a corto raggio. I tre sistemi sono ovviamente incapaci di adempiere al loro compito, dimostrando che la difesa missilistica è proibitivamente costosa. Il costo di ciascun intercettore della difesa missilistica è diverse volte il costo del missile attaccante. Il numero di intercettori è limitato e i sistemi possono essere esauriti e sopraffatti da salve di finti razzi dal basso costo e seguiti da un attacco reale. L’anno scorso i sauditi furono spinti dall’amministrazione Trump ad acquistare il nuovo sistema di difesa antimissile d’aerea ad alta quota (THAAD): “Il pacchetto siglato includerebbe 44 lanciatori THAAD, 360 intercettori, 16 gruppi tattici mobuli di controllo tiro e comunicazioni e 7 radar AN/TPY-2 , insieme alle relative attrezzature di supporto e addestramento”. Questo nuovo sistema dovrebbe difendere l’Arabia Saudita dai missili balistici iraniani. Ma secondo un’analisi sudcoreana, il sistema di difesa missilistico THAAD ha lo stesso problema del Patriot. Può essere facilmente ingannato da inganni economici e tende a colpire il corpo del missile mancando la testata separatasi che semplicemente continua il volo sul bersaglio. Quando il principe-buffone saudita visitò Washington, la settimana scorsa, il presidente degli Stati Uniti diede uno spettacolo imbarazzante su tali vendite. I sauditi dovranno pagare circa $ 15 miliardi per il fondamentalmente inutile sistema THAAD. “Questo è uno scherzo per voi” disse Trump. Ma i cittadini sauditi potrebbero non essere d’accordo con tali scherzi. Apparentemente, il principe-pagliaccio non ne era divertito. Ma cosa fare? Se smette di comprare le inutili armi statunitensi, il borg di Washington lo “cambierebbe” in pochissimo tempo.
L’attuale difesa missilistica non è economicamente sostenibile. I limiti della fisica lo rendono facile da violare. Ma i sistemi hanno ancora un loro scopo. Per i politici statunitensi sono un modo facile di dare i soldi dei contribuenti ai proprietari dell’industria della difesa. Per il governo israeliano sono uno strumento psicologico (pagato dagli Stati Uniti) per impedire al proprio popolo di protestare contro le conseguenze della rapina sionista. I sauditi li vedono come un inevitabile pizzo. I fallimenti pubblici della difesa missilistica mettono in pericolo tali scopi. Se il pubblico crede che la difesa missilistica non funziona, la truffa decade. Qualsiasi futura vendita va quindi condizionata dalla promessa di non utilizzare mai il sistema acquistato.Traduzione di Alessandro Lattanzio